Museo Virtuale di un laboratorio di indoratura
Un laboratorio di restauro e doratura di fine 800 fra passato e presente





UN LABORATORIO DI RESTAURO E DORATURA TRA PASSATO E PRESENTE

CENNI STORICI : Oltre 150 anni di storia.

Le origini del  laboratorio si fanno risalire con certezza alla seconda metà  del secolo XIX come si evince dalla bollatura stampata sulla carta intestata del maestro “indoratore”  Lodovico Pozzetti e recante data 1888. Una ricerca condotta presso l'Anagrafe storica del Comune di Bologna e la Camera di Commercio di Bologna hanno però portato alla luce dati che "allungano la vita" del Laboratorio almeno di altri 60 anni.  
Signor Lodovico Pozzetti (di Domenico e Venturini Carolina che nasceva a Mirandola il 12 luglio del 1855 e che già nel 1866 risiedeva a Bologna) era uno stimato Maestro dell’Arte dell’Indoratura ed esercitava il mestiere dal giugno 1911  in via Castiglione, 33  al primo piano, proprio dirimpetto (come cita  la carta) alla Ex Chiesa di S. Lucia.
Ma l'arte della Indoratura si era tramandata tra i Pozzetti sin dall’inizio dell’800 epoca in cui il Luigi Pozzetti,  fratello del nonno del nostro Lodovico, aveva già intrapreso il mestiere in quel di Mirandola, paese d’origine della famiglia.




 Il laboratorio affonda dunque le sue origini nella nobile scuola di indoratura settecentesca.
Nel 1866 tutti i Pozzetti (nonno, zio e babbo Domenico con la sua famiglia) erano già  a Bologna.
Di Lodovico sappiamo che dal 1878 era domiciliato in via S. Stefano 117 (civico accanto all'entrata del Baraccano)  luogo ove presumibilmente si trovava  anche il suo primo laboratorio.



Negli anni ’20 del secolo scorso al Pozzetti si affianca l’allievo Giorgio Amadori artista geniale ma sregolato in bilico tra lavoro, in cui era divenuto maestro al pari del suo maestro, e musica sacra (era stato per tanti anni  Maestro di Cappella e organista della Chiesa di S. Francesco),  l’Amadori collabora col Pozzetti per circa 20 anni  in via Castiglione, 33 . In occasione delle sue nozze  e a seguito della morte del Pozzetti agli inizi degli anni ’40 del secolo scorso sposta il laboratorio in Piazza S. Francesco 1 e quivi resta fino alla fino al 1957  per trasferirsi al  nuovo domicilio di via Montegrappa 13, sopra  alla Canonica parrocchiale dei Santi Gregorio e Siro dove resterà sino alla sua scomparsa  nell’agosto del 1962. Interessante notare che la collocazione del laboratorio fosse (ed è rimasta anche successivamente col nipote dell’Amadori) negli ex ambienti conventuali ora parrocchiali sulla scia di quella logistica tradizionale che vedeva il fiorire delle botteghe/laboratori nelle vicinanze della committenza.

Vale la pena segnalare il duraturo sodalizio artistico (che perdurerà anche col nipote Giuseppe Vicinelli ) tra l’Amadori ed il Prof. Rito Valla, Accademico Clementino, disegnatore e scultore di notevoli opere  in bronzo con metodo  della fusione a cera persa per il quale il nostro si prodigò in dorature, finti marmi ecc... a profusione soprattutto  su oggetti/componenti d’arredamento in legno disegnati dallo stesso Valla.
Attività queste legate ad una committenza  squisitamente privata essenzialmente di ceto sociale elevato pur non sempre di nobile origine che riflette il quadro di una realtà  socio-economico bolognese degli anni 50-60  indirizzata verso il boom industriale.
A tale bacino si affianca immancabilmente  quello ecclesiastico che massicciamente ha impegnato l’Amadori per tutto l’arco della sua attività e grazie al quale l’Arte  degli  “Indoratori” ha trovato continuità anche nei momenti meno rosei dell’economia felsinea.
Anche Giuseppe Vicinelli, nipote dell’Amadori, fa il suo ingresso in bottega da giovanotto apprendendo l’arte dallo zio con passione ed immediatezza.

Per circa 50 anni il Vicinelli prosegue  nell’attività di restauratore- indoratore  usando le tecniche ed i materiali  acquisite attraverso la   trasmissione  orale e pratica di un’ arte risalente almeno ad un paio di secoli addietro.
In tutti questi anni  oltre ad innumerevoli  committenze ecclesiastiche  citiamo alcune opere di restauro e doratura svolte in ambito privato  e pubblico:  restauro e dorature nel palazzo dei principi Talon,    restauro dorature ambienti e antica arpa Palazzo Aldrovandi dei Conti montanari,  restauro in Palazzo Mattei  di doratura  di lampadario, porte,  e vetrate galleria delle cariatidi  , Palazzo  restauro dorature  porte, Palazzo Albergati  restauro porte dorate, restauro a mordente in ottone fregi cancellata e capitelli  marmorei Cappella Funeraria Famiglia Benelli, Restauro-doratura salotto della Prefettura in occasione visita Carlo  e Diana d’Inghilterra, lampioni votivi processione Madonna S. Luca, Lettere a mordente su vetro ditta Marposs di Castelmaggiore, Restauro teche cere anatomiche Palazzo Poggi.



LA STORIA